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L’origine del nome dell’isola nel mito della Principessa Sicilia

La Principessa Sicilia rappresenta una figura leggendaria che incarna la storia e l'anima dell'isola, mantenendo viva la sua memoria e il suo fascino nel tempo.
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L'origine del nome Sicilia

La Sicilia protagonista tra storie e mitologia

… nella mitologia greca

La Sicilia è spesso menzionata in relazione al mito di Persefone, figlia di Demetra, dea della terra e della fertilità, e Zeus, re degli dei. Secondo la leggenda, Persefone fu rapita da Ade, il signore degli Inferi, mentre raccoglieva fiori nella pianura di Enna, in Sicilia.

La madre di Persefone, Demetra, era così afflitta dalla sua scomparsa che fece sì che la terra diventasse sterile. Per salvare l’umanità dalla carestia, Zeus intervenne e negoziò il ritorno di Persefone sulla terra per parte dell’anno, mentre l’altra parte dell’anno l’avrebbe dovuto trascorrere con Ade nell’oltretomba.

Questa leggenda spiega l’alternarsi delle stagioni, con l’arrivo di Persefone sulla terra che rappresenta la primavera e l’estate, mentre la sua assenza corrisponde all’autunno e all’inverno.

… nella mitologia romana

Nella mitologia romana, è presente il mito di Arethusa, una ninfa di sorgenti e fiumi. Secondo il mito, Arethusa era inseguita dal fiume Alfeo, e pregò Artemide per essere salvata. La dea ascoltò la sua preghiera e trasformò Arethusa in una sorgente per proteggerla dall’Alfeo. Questo mito è legato alla spiegazione della formazione di una fonte sull’isola di Ortigia, che era considerata sacra.

La Principessa Sicilia: la storia

Queste sono solo alcune delle storie mitologiche che coinvolgono la Sicilia o che sono ambientate sull’isola. Tra queste storie, una delle più interessanti e poco conosciute è quella della Principessa Sicilia, risalente al periodo bizantino quando l’isola era ancora chiamata “Trinacria”.

In un tempo remoto, in una nobile famiglia delle terre libanesi bagnate dal Mediterraneo, nacque una bambina che venne chiamata Sicilia. Sin dal momento della sua nascita, la sua bellezza incantò tutti. Tuttavia, l’oracolo del luogo ebbe una terribile visione: Sicilia sarebbe morta il giorno del suo quindicesimo compleanno, uccisa dal terribile mostro Greco Levante, il cui nome faceva riferimento al vento che soffiava a nord-est. Questo vento era tacitamente associato dai siciliani dell’epoca ai Bizantini e al loro impero, ricordati con disprezzo a causa delle pesanti tassazioni e dell’avidità nel governo dell’isola.

Nonostante il tragico presagio, l’oracolo offrì una possibilità di salvezza: se la ragazza avesse lasciato la sua terra e intrapreso un viaggio in solitudine su una barca, la sua vita sarebbe stata salva.
Gli anni passarono e i genitori, con grande amore, dedicarono tutto il loro tempo ed affetto alla figlia, fino a quando arrivò il fatidico compleanno. Con grande tristezza ma fiduciosi nell’oceano, invitarono la ragazza a salpare su una solida barca colma di provviste, costruita appositamente per l’occasione, e a intraprendere il viaggio da sola. La giovane principessa accettò anche se con riluttanza.

Dopo tre lunghi mesi in mare aperto, le scorte di cibo si esaurirono e la principessa, esausta e spaventata, si abbandonò al dolce cullare delle onde, consapevole di avvicinarsi sempre più alla morte. Ma i venti ebbero pietà di lei e, con un soffio gentile, spinsero l’imbarcazione verso una rigogliosa spiaggia vicina, piena di cibo, fiori e acqua potabile con cui dissetarsi. Una volta ripresa, la giovane esplorò l’isola e si rese conto di essere approdata su un luogo deserto.
La prospettiva di trascorrere una vita intera in solitudine la spinse a piangere disperatamente, attirando l’attenzione di un giovane ragazzo che si nascondeva tra gli arbusti. Con gentilezza, egli le raccontò la storia della terra in cui era approdata: una terribile pestilenza aveva ucciso tutti gli abitanti, e lui era l’unico sopravvissuto. Sicilia e il ragazzo compresero che il loro incontro era voluto dagli dei, col passare del tempo si innamorarono e fu da questa unione che nacque il popolo siciliano.

Il nome della principessa si suppone derivi da due antichi termini, “Sik” ed “Elia”, che indicano rispettivamente il fico e l’ulivo, simboli di fertilità della terra siciliana. La leggenda della Principessa Sicilia si ispira certamente alla mitologia greca, richiamando l’antico mito troiano di Egesta, anch’essa abbandonata in mare dal padre su una barca per sfuggire al mostro marino inviato da Nettuno. Anche in questo caso, Egesta approda in Sicilia, incontra Crimiso, il dio-fiume, e insieme generano Aceste, il fondatore della città di Segesta. Questo parallelismo è stato affrontato da Salomone Marino e Pitrè nei loro studi folkloristici.

La leggenda della Principessa Sicilia riflette l’essenza dell’isola siciliana, ricca di storia, avventure e misteri. Attraverso questa storia, l’isola stessa viene personificata nella figura della principessa, simboleggiando la sua bellezza, la sua forza e la sua capacità di affrontare le sfide.
Questa storia ha ispirato poeti, pittori, studiosi e musicisti nel corso dei secoli, offrendo conforto e speranza a marinai, viandanti e commercianti che hanno tramandato le sue voci.

La Principessa Sicilia rappresenta una figura leggendaria che incarna la storia e l’anima dell’isola, mantenendo viva la sua memoria e il suo fascino nel tempo.
Le leggende e i miti che circondano la Sicilia sono parte integrante del suo patrimonio culturale e contribuiscono a creare un legame profondo tra l’isola e le sue tradizioni. Ancora oggi, la Sicilia rimane un luogo magico che incanta e affascina i visitatori di tutto il mondo, proprio come la leggenda della Principessa Sicilia continua a incantare coloro che ascoltano il suo racconto.

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